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Dona un Sorriso

Dicono di noi

J.B. - rifugiato, ex-ospite di una casa di Dona Un Sorriso

Voglio ringraziarvi di cuore per tutto il vostro aiuto. Siete stati al mio fianco durante il percorso per cercare lavoro, riunire la mia famiglia in Italia e comprare una casa con un mutuo.
Quando sono arrivato qui, mi sentivo perso e confuso. Non sapevo da dove iniziare e le sfide sembravano insormontabili. Ma l’Associazione Dona un Sorriso mi ha aperto le porte e mi ha offerto un sostegno prezioso.
Grazie al vostro aiuto, ho ricevuto consigli e orientamento per integrarmi nella società italiana. Mi avete aiutato a trovare opportunità di lavoro, migliorare il mio italiano e cercare una casa adatta a me e alla mia famiglia.

Non avete smesso di sostenermi neanche dopo le prime difficoltà. Siete sempre stati interessati al mio benessere e ci avete offerto supporto emotivo.
Oggi sono orgoglioso di dire che ho raggiunto molti dei miei obiettivi grazie a voi. Ho trovato un lavoro per sostenere me stesso e la mia famiglia, siamo riuniti con i miei cari e abbiamo comprato una casa grazie al mutuo che è stato ottenuto con i vostri consigli.

Non potrò mai ripagarvi completamente, ma porterò sempre con me il dono di speranza e solidarietà che mi avete offerto.
Vi ringrazio di cuore per essermi stati accanto quando ne avevo bisogno. L’Associazione Dona un Sorriso rimarrà sempre nel mio cuore come una luce che ha illuminato il mio cammino. Grazie ancora

Gonzalo di Voserdem - Bolivia

Voserdem e Dona Un Sorriso: una collaborazione che contribuisce all’evoluzione integrale del mondo.

La Bolivia è bella e straordinaria nella sua natura e cultura, ma ha anche regioni di estrema povertà. Negli ultimi anni la situazione di povertà in Bolivia è peggiorata a causa degli effetti del cambiamento climatico, del Covid-19 e della guerra in Europa, le cui conseguenze stanno rendendo le popolazioni indifese più vulnerabili.

Per tutti questi motivi, spinti ​​dalla fede cristiana e dall’amore per la Bolivia, da circa 30 anni gestiamo l’associazione VOSERDEM (che significa: volontari al servizio degli altri). L’associazione ha personalità giuridica ed è registrata presso la Conferenza Episcopale della Bolivia, come opera della Chiesa cattolica.
VOSERDEM ha iniziato la sua vita pubblica intorno al 1993, con azioni molto semplici e fino ad oggi porta avanti azioni di maggiore impatto e sempre alla ricerca di sostenibilità e durabilità. Durante questo percorso, nel 2012, non avevamo più le risorse necessarie alla mensa scolastica nella comunità contadina di Layupampa. A quel punto è arrivato, sicuramente inviato dallo Spirito Santo, Roberto Calmi in rappresentanza di Dona Un Sorriso e da allora abbiamo stabilito un’amicizia reciproca per contribuire all’evoluzione integrale del mondo.

Attualmente Dona Un Sorriso sostiene, nella zona altiplanica della regione situata fra i 3.500 e i 4.100 metri di altezza, anche altre azioni, molto apprezzate soprattutto dai beneficiari diretti, che sono gli alunni e il contesto agricolo formato da indigeni aymara e quechua del Comune di Sacaca. Anche VOSERDEM e i genitori degli stessi alunni contribuiscono al funzionamento di tali azioni con tutti i mezzi a loro disposizione. In particolare, nella gestione delle mense scolastiche, nella costruzione di serre necessarie a quell’altezza per la produzione biologica di ortaggi per le mense, rafforzando così la sicurezza alimentare di bambini e adolescenti. Inoltre, ultimamente, Dona Un Sorriso sostiene il funzionamento di un’università a Sacaca per giovani diplomati, che, ovviamente, sono poveri, senza opportunità e senza alcuna possibilità di aver avuto una formazione universitaria.

A Cochabamba, una una città più a valle, Dona Un Sorriso da anni sostiene un centinaio di vecchiette e vecchietti, la stragrande maggioranza dei quali versa in condizioni di povertà inimmaginabile. Questo sostegno consiste principalmente nell’”ascoltare” e nel fornire cibo per la sussistenza in questa dura fase della loro vita. La maggior parte di loro vagano e chiedono l’elemosina per le strade centrali della città di Cochabamba. Alcune di queste nonne hanno anche dei nipoti affidati alle loro cure, i cui genitori che se ne sono andati, travolti dalle vicende della vita.

Per questa preziosa collaborazione non possiamo che essere grati alle circostanze che hanno favorito questo incontro e a Dio che ha voluto tutto questo.

Di seguito le immagini di due onorificenze che il presidente di Dona Un Sorriso, Roberto Calmi, ha ricevuto da autorità boliviane

Suor Ernestina dell'Ospedale Bishop Asili - Uganda

25 ANNI AL NOSTRO FIANCO

La ricorrenza dei 25 anni di Dona Un Sorriso mi induce a riflettere sul grande sostegno ricevuto nel tempo, nato inizialmente nella Parrocchia S. Carlo di Bresso e successivamente sviluppatosi con Dona Un Sorriso.
Oggi, guardando all’ospedale, alle persone che serviamo e a Dona Un Sorriso che è stata con noi per 25 anni, quello che vedo è un’unica comunità unita da uno scopo: dare vita ad un cambiamento. Vi ringrazio, perchè so che non saremmo giunti al punto in cui siamo senza il vostro aiuto.
Per noi dell’ospedale Bishop Asili i 25 anni di vita di Dona Un Sorriso sono stati anni di grande speranza. In 25 anni, ci avete aiutati:

  • a costruire un ospedale con 100 posti letto in un distretto dove prima non ce n’era uno;
    ad avere un medico chirurgo, indispensabile per gli interventi e la somministrazione dei farmaci antiretrovirali;
  • a creare un servizio di prevenzione e cura in 73 villaggi;
  • a dotarci di attrezzature mediche per migliorare i servizi;
  • a sostenere le spese scolastiche di 63 orfani e minori indigenti;
  • a somministrare gratuitamente farmaci agli orfani, ai bambini e alle mamme in stato di povertà.

Oggi siamo un ospedale di riferimento per tutto il distretto di Luweero. Ed ora stiamo costruendo una scuola per infermieri ed ostetriche, per fornire cure professionali a beneficio della regione e di tutta l’Uganda.

Ogni donazione, qualsiasi sia il progetto a cui è destinata, produce un effetto a cascata: avvengono trasformazioni all’interno dell’ospedale che si riverberano nelle comunità e nell’intero paese. Con voi qui si salvano vite, si cambia il futuro delle persone. L’impatto è fortissimo. Voi non state sostenendo solo le spese per l’ospedale o per l’acquisto di materiale medico: voi sostenete le persone, perché volete fare la differenza, cambiare le loro esistenze.

L’impatto della vostra azione si può valutare prendendo in considerazione il numero di persone coinvolte nei programmi per la tutela della salute: se è in continua crescita, è perchè voi sostenete la loro educazione in questo campo.
I minori indigenti che grazie a voi hanno potuto formarsi professionalmente stanno aprendo piccole attività, anche con finalità sociali. Gli operatori sanitari e I medici lavorano con fedeltà e impegno perchè conoscono I valori che vi spingono ad aiutare la loro gente. Grazie al vostro sostegno alle attività nei villaggi, il Ministero della Salute si è coinvolto ad affrontare le situazioni sanitarie più critiche, con particolare attenzione ai giovani, che sono il futuro del Paese. Alcuni dei minori da voi sostenuti hanno poi completato gli studi universitari, ottenendo risultati così brillanti da essere richiamati dall’Università per tenere dei corsi e seguire dei master in economia gestionale. Una di loro è Sharon Nakamya, che all’età di 6 anni aveva perso entrambi i genitori: con l’aiuto di Dona Un Sorriso ha potuto crescere con una vita dignitosa e brillante.
Sono particolarmente grata per il sostegno avuto durante i tempi critici del Covid e di Ebola. Quando abbiamo attraversato i tempi oscuri della pandemia, siete stati la protezione degli operatori sanitari, fornendo loro guanti e mascherine, e avete aiutato i pazienti con ossigeno e farmaci. Siete stati la speranza e l’incoraggiamento per medici ed infermieri in quel periodo di grande paura. Ci siamo commossi per la vostra generosità. Avete toccato il cuore e la vita delle persone.
Guardando al futuro, mi sorge spontaneo dire che lavorare con Dona Un Sorriso è stato un grande privilegio. La passione che l’Associazione ha per l’ospedale Bishop Asili è per me una spinta ed un incoraggiamento. Desidero esprimere riconoscenza per il Vostro team e per le persone che ne condividono la visione. Ringrazio i donatori e la comunità che sostengono Dona Un Sorriso e gli altri vostri partner nel mondo.
Il lavoro importante che stiamo svolgendo insieme, reso possibile dalla vostra generosità, non è terminato: le sfide sono tante nel nostro mondo complesso, ma insieme faremo la differenza,
Un grande ringraziamento a tutti i donatori, volontari, amici.
Suor Ernestina Akulu

Natacha di "Oné Respe" - Repubblica Dominicana

La comunità “Los Platanitos” costeggia il fiume Gurabo: piccole case pericolanti, costruite con vecchie assi e ricoperte con ritagli di lamiere di zinco… Lì alloggiavano famiglie molto povere, scese dalla collina dove non avevano più modo di sopravvivere.
Erano lavoratori della “zona franca”, lavoravano cioè in condizioni durissime e senza alcuna tutela. Anche le donne lavoravano come schiave, occupate in lavori domestici duri e mal pagati.

Lì, in una piccola casa, proprio sulla riva del fiume, nell’unico posto decoroso che abbiamo trovato, abbiamo aperto una “piccola scuola” per bambini e bambine, che non frequentavano scuola alcuna, 25 per cominciare. La cosa più impressionante era il cattivo stato della loro salute, a causa della scarsa qualità e quantità del cibo che mangiavano e delle pozzanghere contaminate del fiume. La cosa più triste è che quando abbiamo portato i ragazzi e le ragazze ad una visita di controllo, cosa che i nostri amici medici hanno fatto per solidarietà, ne abbiamo trovati alcuni con ritardo mentale dovuto alla malnutrizione.
Per noi era urgente trovare il modo di sfamare, almeno, i ragazzi e le ragazze della scuola.
In quel periodo, 22 anni fa, venne a trovarci Roberto Calmi, in rappresentanza di di Dona un Sorriso, che camminò con me lungo il vicolo, sfidando un po’ il fiume, fino a raggiungere la piccola scuola che, nonostante la sua povertà, risaltava per la pulizia e la gioia dei suoi colori.
Abbiamo parlato con i ragazzi, le ragazze e le loro famiglie della situazione che si viveva lì. Siamo rimasti tutti colpiti e alla fine Roberto Calmi mi ha semplicemente chiesto quanto costerebbe finanziare un piatto di cibo per un bambino.
Era l’estate del 2001 e già nel dicembre dello stesso anno, i ragazzi e le ragazze festeggiavano il Natale con il cibo, nella scuola Los Platanitos.
Non si trattava solo di soldi, si incoraggiavano la fiducia e la fede, si ringraziavano moltissimo Dio e quel Natale la comunità si travestiva a festa.

Sono passati più di 20 anni e Dona un Sorriso, per noi, continua ad essere un volto di speranza. Non sono nostri partner, sono nostri fratelli. I fondi si moltiplicano, perché arrivano carichi di amore, di suggerimenti e di insegnamenti che ci hanno dimostrato che la solidarietà salva la vita.
Durante la pandemia, quando abbiamo sentito la presenza e il contributo di Dona un Sorriso, abbiamo camminato per le comunità, soprattutto ad Haina, portando medicine, cibo e tanto amore. Uno di quei giorni, una donna anziana, ricevendo il suo aiuto, ci ha detto, con le lacrime agli occhi: “Pensavo che Dio si fosse dimenticato di me, stavo morendo di fame”. Poi abbiamo capito, ancora una volta, che la solidarietà salva la vita.